martedì 16 febbraio 2010

NataKapa: Il Tempo del Sogno

NataKapa: Il Tempo del Sogno

Il Tempo del Sogno

Ecco finalmente insieme due parole magiche che si potenziano a vicenda: Tempo e Sogno.

Kronos sviluppa e fa crescere il Sogno che ricambia regalandogli qualità e trasformandolo così in Kairòs.

Ed è uno scambio senza fine che alimenta la vita creando la nostra realtà.
E rendendola piacevole.

Quindi, prima di continuare la domanda è d’obbligo: Sogni? Quanto tempo dedichi ai tuoi sogni?

Perché troppo spesso, quando non hai un buon rapporto con Kronos, sei portato a concentrare la tua attenzione sulle cose che il mondo dichiara prioritarie, sul quotidiano scorrere di una vita che faticosamente fa capolino tra ostacoli, rabbie, lavoro, problemi. E finisci col dare credito al pensiero comune che ritiene velleitario ed inutile il sognare. “La realtà è altra cosa …. il mondo va avanti perché c’è chi come noi sta con i piedi per terra e pensa a lavorare.. devi essere concreto….i sogni sono il passatempo degli illusi…” Fermati. Togli l’audio alla tua vita, elimina questo fastidioso e pericolosissimo brusìo di fondo che accompagna le tue giornate e rifletti su quello che sto per dirti.

Ogni cosa, ogni attimo, ogni possibilità, ogni evento della tua vita, della vita di tutti noi, è lì perché lo abbiamo prima sognato. Magari per un solo istante, ma lo abbiamo fatto. Sognare è l’attività più utile e produttiva che un uomo possa fare. Non è un caso se tutti i grandi pensatori, filosofi, poeti, scienziati, mistici di tutti i tempi siano concordi sull’importanza del sogno. E non soltanto per il gusto di esaltarne la bellezza, ma riconoscendone la concretezza. Sembra un ossimoro? Assolutamente no.

Prendiamo Shakespeare. Il grande poeta e drammaturgo inglese alla fine del 1500 già diceva che “siamo fatti della stessa sostanza dei sogni“. Ci sono voluti circa 500 anni per dimostrare la “verità scientifica” di questa frase che da Einstein in poi, e con lo sviluppo della fisica quantica, ha trovato la sua spiegazione. Pensiero, sogno, realtà sono energia, sono costituiti dagli stessi “mattoncini”, i quanta, e regolati dalle leggi della fisica. Sognare, immaginare, scoprire e disegnare con la fantasia una realtà fatta di cose, eventi, persone, azioni, emozioni, significa attivare un processo di costruzione, mettere in moto quello che con altro linguaggio si chiama “Legge di Attrazione”. Significa correlare la mente e l’universo, secondo gli studi e le sperimentazioni della Noetica, nuova disciplina di taglio scientifico che si sta sviluppando in America in questi ultimi anni.

D’altronde già San Francesco diceva che “pensiero e linguaggio sono la profezia della vita”. E la nuova psicologia della comunicazione, che si è sviluppata con la Programmazione NeuroLinguistica di Bandler e Grinder a partire dagli anni ‘70, dimostra come sia possibile comprendere e cambiare la realtà soggettiva attraverso il linguaggio e l’immaginazione (fantasie guidate).

E cent’anni fa Napoleon Hill, il padre della filosofia del successo, diceva “abbi cara la tua visione e i tuoi sogni poiché sono i figli della tua anima, impronte indelebili del tuo successo finale” aprendo la strada al moderno management dell’eccellenza che fonda sulla “Visione”, e quindi sulla capacità di sognare compiutamente un’idea o un’azienda, le strategie e gli obiettivi del marketing avanzato.

Walt Disney, d’altronde, diceva “se puoi sognarlo, puoi farlo” e la sua metodologia lavorativa, fondata su tre modi di agire distintie di cui il primo è sempre il sogno, è considerata una strategia di eccellenza.

Per restare in tema di sognatori e fiabe, cent’anni fa Lewis Carrol faceva dire alla Regina, in Alice nel paese delle meraviglie:

“…Quando avevo la tua età io mi allenavo per lo meno mezz’ora al giorno, subito dopo la colazione del mattino, mi sforzavo di immaginare cinque o sei cose incredibili che avrebbero potuto incrociare il mio cammino, e oggi vedo che la maggior parte delle cose che ho immaginato si sono trasformate in realtà, compreso il fatto che sono divenuta regina proprio per questo.”

Infine, ma solo per mettere a tacere quella vocina interna che ti confonde le idee accusandoti di pigrizia, solo un paio di lustri fa il sociologo Domenico De Masi ha elaborato il concetto di “ozio creativo”, riprendendo il pensiero degli antichi romani che nel dolce far niente, nel tempo dedicato al fantasticare senza impegno vedevano lo strumento per aprirsi alla dimensione creativa.

Adesso puoi riflettere meglio sulla domanda iniziale: quanto tempo dedichi ai tuoi sogni? Quanto tempo concedi a te stesso per immaginare quello che ancora non c’è?

E’ vero, sognare non ti garantisce il successo, perché i sogni non si realizzano da soli, ci vuole impegno, dedizione, passione. E, forse, potresti non farcela, potresti vivere una vita intera senza riuscire a realizzare ciò che vuoi. E’ un’ipotesi. Ma senza di essi hai l’assoluta certezza di non poter mai avere ciò che vuoi. E’ una condanna.

Vivere senza sogni è molto peggio che vivere di sogni perciò …. riprendi a sognare e cerca il tuo sentiero che ti porta alle stelle!

mercoledì 27 gennaio 2010

The Power of the Dream

Le parole insegnano, i fatti trascinano, disse S. Agostino. Ma omise di menzionare il potere delle canzoni poiché ai suoi tempi non esistevano radio, i-pood, cd, itunes, e la musica non accompagnava quotidianamente il vivere umano.

Oggi, invece, la musica è presente in quasi tutta la nostra giornata, quando siamo sotto la doccia, in macchina, lavorando o studiando. E la musica è uno dei linguaggi dell’Inconscio. Quindi, ogni volta che canticchiamo una canzone nel silenzio della nostra testa, che la ascoltiamo facendo altro o che la cantiamo a squarciagola stiamo dando “informazioni e suggestioni” precise ad una parte importantissima di noi, l’Inconscio, che le prende per oro colato non distinguendo il vero dal falso. In altre parole, senza accorgere ci programmiamo installiamo nella mente convinzioni e credenze – spesso negative e dolorose – che finiscono per orientare le nostre scelte.

Perciò bisognerebbe scegliere con molta cura la colonna sonora della nostra vita.

Quella che segue, è la traduzione di una canzone di Céline Dion, The Power of the Dream, straordinariamente forte, che andrebbe cantata almeno 3 volte al giorno, lontando dai pasti!


In fondo ad ogni cuore

si trova una magica scintilla

che accende il fuoco della nostra immaginazione

e sin dall’alba dell’umanità

la semplice forza del “io posso”

ha unito le persone di ogni nazione.

Non c’è niente di ordinario

nella vita di tutti i giorni

c’è un ruolo speciale

per ognuno di noi.

Sentite, la fiamma brucia sempre

impartendo lezioni dobbiamo imparare

ad avvicinarci alla forza del sogno

poiché il mondo ci dà il suo meglio

per stare in piedi ma al di là di tutto

è la forza del sogno che ci porta qui.

La vostra mente vi porterà lontano

il resto è soltanto puro cuore

capirete che siete voi gli artefici del vostro destino

e che ogni ragazzo e ogni ragazza

quando vengono al mondo

portano in dono la speranza e l’ispirazione.

Sentite, la fiamma brucia sempre

impartendo lezioni dobbiamo imparare

ad avvicinarci alla forza del sogno

che unisce il mondo nella speranza e nella pace

preghiamo affinché sia sempre così

è la forza del sogno che ci porta qui.

C’è così tanta forza in tutti noi

ogni donna ,uomo, bambino

è nel momento in cui pensate di non farcela

che scoprirete di poterlo fare

La forza del sogno

la fede nelle cose invisibili

il coraggio di affrontare la propria paura

non importa dove siete

per raggiungere la vostra stella

per capire la forza del sogno.

domenica 10 gennaio 2010

IL dono di Paulo Coelho

Chi segue un cammino, qualunque sia la strada scelta, conosce il valore del dare.

Paulo Coelho, prima di essere un autore di grande successo, è un Viaggiatore che racconta il suo percorso iniziatico con scritti, metafore e libri per stimolare i lettori a cercare ed intraprendere il loro cammino.

E come tutti i veri Viaggiatori, silenziosamente, offre ai cercatori il suo contributo, donando loro qualcosa senza aspettarsi nulla in cambio. Alcuni suoi scritti sono on line, nel web, a disposizione di chiunque sappia e voglia cercarli. Scaricabili gratuitamente in più lingue.

Il suo ultimo dono è “Il Cammino dell’Arco” (lo troverete in pdf su http://paulocoelhoblog.com/free-texts/ ) un racconto del 2005 sull’allineamento e la centratura che offre il tiro con l’arco, ma che seguendo i principi enunciati per ogni singolo frame dell’azione di un arciere, potranno essere trovati o sviluppati con qualsiasi altra tecnica. Ed avrete la possibilità di iscrivervi alla edizione quindicinale de “Il Guerriero della Luce On Line”. Un modo per non dimenticare di intraprendere-seguire il vostro cammino.

sabato 9 gennaio 2010

Vivere un sogno: il progetto Axé

Senza un sogno non può nascere un’idea.

Senza un’idea non può nascere un progetto.

Senza un progetto non possiamo cambiare la realtà.

Solo chi sogna può vincere.

Questa è la storia di un sognatore e del suo sogno, realizzato in un ambiente difficile superando ostacoli di ogni tipo, primo fra tutti lo scetticismo ed il radicamento di pessime convinzioni e cattive abitudini. E’ la storia di un sognatore che ha creduto, fermamente, che Bellezza, Musica, Amore e Arte siano il miglior nutrimento per educare bambini affamati di calore, di dolcezza, bambini abbandonati, violati, emarginati e rifiutati dalla società.

E’ la storia di Cesare de Florio La Rocca, classe 1937, giurista e teologo fiorentino con il pallino dell’educazione e con una incrollabile convinzione < nulla è impossibile e nessuno è irrecuperabile>, che nel 1990 ha dato al suo sogno un nome “Axé” , realizzando uno straordinario progetto educativo in Brasile, a Salvador de Bahia, per aiutare “os meninos e as menininas de rua”. E a quei bambini delle favelas, bambini di strada che rifutano la scuola, che la società considera “di serie B”, ha dato la possibilità di cambiare la loro vita e crearsi un nuovo destino.

Fermo sostenitore della Pedagogia del Desiderio, ispirata alle visioni e alle esperienze di Paulo Freire, Jean Piaget, Freud e Lacan, La Rocca piuttosto che combattere le violenze e il degrado della strada, le ha surclassate stimolando l’attenzione dei bambini e conquistandoli con la forza del sogno, la gioia della musica, la bellezza dell’arte. E trasformando la strada in scuola attraverso gli Axebuzù, bus-transformer che si aprono diventando biblioteca, laboratorio artistico, videoteca, aule, secondo il vecchio adagio che recita “se Maometto non viene alla montagna, la montagna va da Maometto”.

Portando “a domicilio” in meglio, credendo nella loro “parte migliore”, ha permesso ai bambini di prendere fiducia in se stessi sviluppando le loro capacità attraverso il gioco, il ballo e le arti e imparando a costruire una relazione sana con gli educatori, restituendo loro l’infanzia, i sogni il desiderio. E questo spinge i bambini a imaginare un futuro diverso e scegliere di proseguire il viaggio nella “Ilé Ori” la Casa del Sapere, scuola fondata nella estrema periferia di Salvador de Bahia, accettando un percorso di istruzione, orientamento e, nel tempo, professionalizzazione.

Possibile? Di più, certo. In poco meno di vent’anni sono oltre 13.000 i bambini, oggi anche adulti, recuperati con il progetto Axé, con la forza caparbia del sogno di Cesare Florio La Rocca capace di coinvolgere ed entusiasmare educatori, pedagogisti, psicologi, volontari, capace di compiere il miracolo di restituire il sorriso ed il futuro ad un bambino. Oggi il gruppo di operatori di Axé è molto più ampio ed il centro di Salvador de Bahia è diventato il modello di riferimento per gli studiosi di tutto il mondo che cercano di mettere a sistema il modello Axé, un modelo che, come indica il nome, significa “energia, forza creatrice, forza di credere nel futuro”.

Che rapporto hai con il tempo?

Trova il Tempo per riflettere,
è la fonte della forza.

Come vivi il Tempo?

Appartieni alla categoria di persone che vivono animate da una fretta sempre crescente, alla perenne ricerca del minuto perduto, prese dall’ansia di fare-essere-agire per sentirsi al passo in un mondo che sembra aver accelerato la rotazione intorno al suo asse come una trottola? Ne se schiavo? Vivi per il “tutto e subito?”

O rientri nel gruppo di persone che il Tempo lo ignora e, rifiutandone la pressione, rallenta il suo vivere nell’attesa che anche il mondo rallenti il suo passo, preferendo anche rinunciare piuttosto che modificare il suo ritmo?

Lo consideri un nemico, implacabile e inesorabile, un padrone, intransigente e fastidioso o un alleato prezioso?

Forse queste domande non te le sei mai poste e, magari, credi siano di pertinenza di pensatori e filosofi. Eppure oggi rappresentano la struttura fondante del management avanzato e delle più moderne delle strategie del successo, oltre ad essere la base della capacità di vivere bene. Perciò, prima di decidere che questo argomento non è di tuo interesse…. prenditi il tempo di leggere l’articolo e rifletterci su.

Per esplorare del rapporto tra noi e il Tempo è necessaria una piccola digressione sul concetto di “tempo” di cui parlo.

I greci usavano due parole diverse per esprimerlo: Kronos e Kairòs. Kronos rappresentava il tempo logico, sequenziale, quantitativo. Era il Signore del Tempo, colui che lo scandiva, puntuale e inesorabile. Kairòs era una sorta di attimo fuggente, l’intervallo tra due momenti nel quale qualcosa di speciale accade o può accadere, era espressione di una qualità del tempo e del potere di rendere speciale quell’attimo, quella cosa, potere determinato da chi Kairòs sapeva usarlo.

Ecco, la sintesi di questi due concetti è il Tempo di cui parlo. Non può essere ignorato né sciupato e vive indipendentemente da noi, dai nostri illusori tentativi di controllarlo o blandirlo poiché il Tempo può essere soltanto vissuto o trasceso, capacità specifica dei maghi. Viverlo lo viviamo tutti, con maggiore o minore consapevolezza, ma l’aspetto veramente interessante è il “trascenderlo”. Cosa fanno i maghi per riuscirci? Lo rispettano e lo usano acquisendone il ritmo.

Trova il Tempo. E’ l’inizio di un’antica formula augurale… magica per la multidimensionalità del suo uso. Trova il tempo per riflettere è il primo verso ed anche la chiave di accesso al sentiero del mago. Quante volte ti fermi a riflettere? Non su di un problema lavorativo o sull’ultima discussione fatta, ma su ciò che hai appena vissuto nella giornata, su ciò che sei, ciò che vuoi o che stai facendo. Riflettere lasciando che le immagini di ciò che è stato si affaccino alla tua mente in maniera autonoma, apparentemente disordinata, creando nuovi significati e nuove storie, stimolando pensieri, intuizioni, strategie. Riflettere osservandole senza giudicarle, lasciando che vi offrano possibilità, opportunità, prospettive spostandosi liberamente dal piano materiale dell’accadimento a quello dei significati (ve n’è più di uno, a seconda del livello che si esplora).

“Riflettere” in questo modo è la fonte della forza, intesa nella sua accezione di risolutezza, fermezza morale, audacia, possibilità e il mago – antico con palandrana e bacchetta, moderno stratega o manager creativo – suggerisce di trovare il tempo e farlo regolarmente, ogni sera a fine giornata, per almeno 10 minuti.

All’inizio, superata la tentazione di avvitarsi sui pensieri che scaturiscono dalle prime immagini, sarà Kronos a gestire la riflessione. Poi, persevarando, scoprirai Kairòs. E sarà il tuo primo, vero passo verso il Tempo.

Tempo. Un attimo di eterno definito da un’azione.

Un movimento continuo che diventa immobilità.

Un dolore latente che accompagna un pensiero,

un’ansia sottile che insegue un’idea, crescendo ogni volta ch’ella sfugge,

dilatandosi nel nulla fino a diventare caos.

Fino a quando il Mago diventa Signore del Tempo e governandolo col suo respiro,

lascia all’idea il tempo di crescere,

libera da ogni fuggevole inganno.