martedì 2 dicembre 2008

PAROLE

Parole. Segni d'inchiostro impressi sulla neve, sbiaditi dal sole dell'oblìo.
Suoni ritmati che riempiono spazi di silenzio.
Parole di carta che disegnano un'emozione fugace come un battito d'ali.
Pura energia racchiusa in un suono che crea, comanda, trasforma.
In principio era il Verbo.
Il Mago questo lo sa e sceglie con cura le parole per realizzare le sue creazioni.

mercoledì 5 novembre 2008

WE HAVE DREAM

Abbiamo fatto la storia. Obama ha sintetizzato in questa frase il profondo significato della sua straordinaria e plebiscitaria elezione che al di là delle implicazioni politiche, chiude idealmente il ciclo evolutivo - e positivo - dello scorso millennio.

Non è solo il successo di una persona ma il trionfo del Sogno, di un 'Idea, di una Visione sulle guerre, i morti, il catastrofismo, la violenza che sembrano essere la dominante delle nostre giornate. E' un'iniezione di fiducia nella crescita della nostra civiltà nel senso filosofico del termine. E' il segno che davvero "insieme possiamo".

Certo, non è stato semplice né indolore, né lo sarà da domani in poi. Ma stiamo vivendo un periodo meravigliosamente fecondo nel quale l'unica differenza che davvero conta è tra chi crede nel cambiamento e chi non ci crede, tra chi lavora per renderlo sempre più evidente e concreto e chi resiste e si ribella ad esso, a volte anche con la violenza.

Scegliamo di spostare l'ago della nostra bussola interna sulla forza del Sogno, su un mondo migliore fatto di persone, relazioni, etica e valori piuttosto che su degrado, violenza e negatività ed entriamo finalmente in questo nuovo millennio.




domenica 2 novembre 2008

INDIA

Il bagliore del sole riflesso da una cupola dorata, il verde cupo di alberi strettamente allacciati, pulsanti di vita ma inaccessibili e severi, acque calme e torbide di un grande fiume che divide la terra, lambisce città, sfiora persone e templi, senza mai lasciarsi contaminare dalle emozioni, le sofferenze o le follie degli uomini. Le immagini si susseguono come in un film, accompagnate dal profumo intenso del legno trattato con la cera e lucidato a mano, impregnato del fumo degli incensi in un vagone tappezzato di vecchie moquette e tappeti ed arricchito da fregi e velluti.

E’ il viaggio del sogno, un salto indietro nel tempo di un’India coloniale attraversata da un treno che sa di mito, dove puoi perderti nella profondità di occhi tanto scuri da sembrare infiniti. Occhi che ti confondono, ti inquietano, ti fanno dimenticare chi sei o, forse, te lo ricordano, cancellando per un attimo l’insormontabile muro che hai eretto tra te e il tuo cuore.

E’ la terra del Viaggio l’India, di un viaggio che oltre a mostrarti albe e tramonti, palazzi e templi, gente e miseria, ti mostra la ricchezza e la povertà della tua anima, la fallacità dei sogni e l’illusorietà delle certezze. Ma anche la bellezza della Vita, la forza dello spirito, il potere dell’amore e della preghiera. E proprio per questo è un viaggio affascinante ma duro, non adatto a chi, per professione, fa il turista nel mondo come nella vita, a chi riempie il silenzio con esclamazioni ed aggettivi, a chi preferisce raccontare un’esperienza piuttosto che viverla.

Socchiudi gli occhi e lasciati cullare dal rollìo del treno. L’immagine sfocata ondeggia tra le fiammelle delle candele che illuminano dolcemente il vagone mentre il finestrino sembra uno squarcio nel velo che copre la misteriosa India. Cosa sai davvero di te? Di cosa potresti dirti certo? Alte e sottili guglie di un tempio sacro svettano nel cielo, linee sicure tracciate su un fondo blu cobalto che ti riporta alla realtà. Ma sei poi così certo che la tua realtà non sia in verità un lungo sogno del quale sei protagonista ma, ahimé, non sceneggiatore?

L’ombra sinuosa di una donna si riflette nel vetro e ti fa pensare all’amore. Sì, di quello sei certo. Forse. Se non ti chiedi cosa significhi davvero amare, se chiudi gli occhi davanti al ricordo dei tuoi rapporti amorosi, affettivi, sociali. Se ti ostini a giocare con le parole, se scegli di recitarlo seguendo un copione.

Il suono di un mantra ripetuto dolcemente a mezza voce ti distrae dai tuoi pensieri. Anche questo è India, la fede profonda in una spiritualità che va oltre il quotidiano, che cerca di sperimentare il divino attraverso tutti i sensi, incluso il sesso. Tu invece, cosa sperimenti? Come puoi trovare l’essenza del divino nei rapporti veloci consumati nell’indifferenza del cuore?

Il nero della notte sembra avvolgere te ed il vagone. Si fa più difficile il cammino e per un attimo l’istinto di fuga prende il sopravvento. Si fa strada la tentazione di scendere. Ti guardi intorno ansioso, smarrito, in cerca di punti di riferimento. Ma le città sono lontane così come le tue certezze. Il viaggio non si può interrompere, il treno non può fermare la sua corsa. E per una volta, sei costretto ad andare avanti, a superare le tue resistenze e pur non sapendo cosa ti aspetti, continuerai il tuo cammino di esplorazione, di conoscenza, di integrazione. Per una volta, almeno fino alla fine del binario.

Perché l’India è anche questo, è un viaggio dell’Anima.

martedì 30 settembre 2008

Spunti di riflessione: Premiare la virtù

Chi disse tutte le azioni umane eguali, e indifferenti, profferì un grande assurdo...
Quando il beneficio fosse eguale all’assassinio, gli uomini sarebbero pure macchine...

Ciascuno è fornito delle necessarie facoltà per giungere alla cognizione del bene, alla cognizione de’ suoi doveri per conformarvi le volontarie azioni.


Tal verità non richiede né operazioni di calcolo, né speculazioni metafisiche; basta consultare il proprio cuore.

Se nulla di morale fosse in noi uomini, donde mai ci verrebbero gli entusiasmi, e i trasporti per l’anime benefiche, l’avversione, e l’esecrazione per le viziose? Esiste dunque una distinzione primordiale fondata sulla legge eterna. I corpi agivano gli uni su degli altri, prima che Newton dimostrasse l’attrazione; vi erano de’ rapporti di giustizia, prima che si pubblicassero le leggi. La Grecia abbondava di virtuosi, prima che Socrate avesse lodata la virtù....

Gli uomini hanno fatto milioni di leggi per punire i delitti, e non ne hanno stabilita pur una per premiare le virtù.

Questo testo è tratto da un libro di Giacinto Dragonetti pubblicato nel 1765. Meditate, gente, meditate!

giovedì 11 settembre 2008

Tecno-sistema per idee positive

Questo post vuole essere una risposta a tutti quelli che dicono, guardandomi con aria di commiserazione, che seguendo i propri sogni si resta spesso digiuni (potrebbe anche essere, ma sai che linea invidiabile poi ti ritrovi?!?).

Perciò con questo post voglio presentarvi
Chris Anderson, un mancato principe azzurro che di questi tempi preferisce montare un cavallo bianco virtuale per cavalcare in Rete e diffondere idee positive.

Chiariamo subito: non è un folle, non è un personaggio inventato, non è un figlio dei fiori.

Chirs è un sognatore, figlio di sognatori (il papà era un chirurgo inglese missionario in Pakistan).

Ed è un miliardario, fondatore di un impero editoriale tecnologico. Un uomo affermato, di successo, "socialmente inserito" e rispettato.

E, cosa ancora più importante, è il fondatore di
TED, un pool di geni che, pensate un po', vuole salvare il mondo ;-)).

Un mito. Un uomo che ha il coraggio di dichiarare pubblicamente i suoi sogni e che sogna in grande. (Cloniamolo!)

Come pensa di cambiare il mondo? usando le migliori teste del pianeta, le intelligenze più vive, le menti libere che sanno ancora sognare, unite in una comunità virtuale (TED) e fisicamente presenti ad un appuntamento annuo in cui condividono il meglio delle loro idee (prossimo appuntamento: Long Beach, California, dal 3 al 7 febbraio 2009).

E usando la tecnologia per diffondere fiducia, per simolare la curiosità e promuovere l'originalità. In una parola: TED

TED (acronimo di Tecnology Entertainment Design) in realtà è stata costituita nel 1984, ma Chirs l'ha scoperta - e poi comprata - soltanto nel 1996 trasformandola nella più grande piazza virtuale di idee, ottimismo e sogni. Il punto di incontro di chi crede che la Vita possa essere splendida, che il mondo sia un posto meraviglioso per tutti quelli disposti a togliere gli occhiali nero-fumo-in-una-notte-senza-luna per guardarlo con occhi ridenti. Per chi è convinto che una mente brillante non ha limiti all'infuori di quelli che si pone da sola e che tante menti brillanti, tutte insieme, fanno tanta luce da poter illuminare l'universo intero.
E con oltre 10 milioni di utenti collegati
www.ted.com è davvero il veicolo della positività, dell'energia e della speranza, illuminando una grande parte del globo.

Condividete? Allora al lavoro. NataKapa è un sogno nato nello stesso modo, creiamo una comunità virtuale in grado di costruire un ponte fino a TED. Cerchiamo i Chirs tra i nostri amici, i conoscenti, in noi stessi e miglioriamo la nostra vita.




lunedì 11 agosto 2008

Lezioni di un oro olimpico

Non importa come colpisci, ma come rispondi ai colpi della vita.

La frase è di Valentina Vezzali, oro olimpico nel fioretto individuale per la terza volta consecutiva. Un mito della scherma.

L'emozione della vittoria, fortemente voluta e perseguita con impegno, ottimismo e determinazione, lei l'ha condensata in questa risposta data al giornalista che cercava di trovare il suo punto debole, il momento di scoramento per le stoccate non convalidate dal giudice di gara. Una frase detta a mezza voce, accompagnata da un fugace sorriso per quella parola, vita, uscita al posto di "avversario".

Una frase molto significativa. Non dimentichiamola, smettiamo di lamentarci e rispondiamo ai colpi imparando ad "usare" le esperienze che ci capitano.


venerdì 1 agosto 2008

Sorrisi

Quella mattina si svegliò di soprassalto. Il cuore le batteva forte e si guardò intorno con apprensione, ma era sola e la casa l’avvolgeva con il suo silenzio. Allungò la mano per prendere una sigaretta, poi cambiò idea: meglio fare prima il caffé.

Andò in cucina, accese il fuoco e cercò la sua vecchia tazza, ma lo sguardo fu attirato da un luccichìo: un raggio di sole si dondolava ammiccante su due tazzine di metallo.

Sembrava un aperto suggerimento. Non le aveva mai usate quelle due tazzine, un po' perché le piacevano come complementi d'arredo, un po' per via di quella strana storia che le avevano raccontato e alla quale aveva deciso di non credere. Le aveva ricevuto in dono da un’amica perché erano due tazzine magiche. Combinando la purezza del metallo con la trasparenza del cristallo avevano il potere di compiere un piccolo prodigio: esaltare l'essenza della vita purché la si guardasse attraverso esse.

Sciocchezze, aveva pensato lei riponendole sullo scaffale da dove ora sembrava la sfidassero beffarde.

Il gorgoglìo del caffé la riportò alla realtà, una realtà che non le offriva molto in verità. Represse un moto di stizza cercando le presine. L'aroma del caffé cominciò a riempire i vuoti del suo animo stimolandole la voglia di cambiamento.
In fondo oggi era un giorno speciale, e poi.... e poi un giorno o l'altro le avrebbe pure dovute usare, si disse. Ma sì, tanto non succede nulla, aggiunse una vocina piccola piccola dentro di lei, così piccola che, per fortuna, non la udì.

Il caffé nero e profumato riempiva la tazzina di cristallo. Lo guardò curiosa, affascinata dalle strane forme che sembrava disegnare la crema dorata.

Smettila di fantasticare, si disse. Scrollò le spalle, bevve di un fiato e non se ne accorse neppure. Perché il caffé, caldo e aromatico, aveva un sapore nuovo, così intenso che non le sembrava di averlo mai provato.


E così non si accorse che stava guardando il giardino di fronte attraverso la tazzina. Il cielo era azzurro e il sole sembrava giocare con gli alberi colorandone di allegria le foglie: sì, pensò, è proprio una splendida giornata.

Sorrise. E sorridendo si versò un'altra tazza di caffé!

giovedì 31 luglio 2008

Banca dei Sogni


L'incantamento comincia dal titolo: banca dei sogni.


Sarebbe splendido poter conservare i propri sogni, e magari renderli fruttiferi, invece di abbandonarli mano a mano che si cresce. E con la stessa cura con la quale controlliamo il nostro conto in banca - e per qualcuno, con lo stesso amore - seguirli, incrementarli, usarli, farli crescere.


Perché i sogni sono la vera ricchezza della vita, il faro che ci illumina la strada, l'energia che ci sostiene quando la povertà del quotidiano ci deprime, il sorriso che ritroviamo quando tutto sembra inutile.

Raccontano il senso della nostra vita, contengono il seme di un destino, il progetto di una Visione.


Valgono più dell'oro, non possono essere acquistati e, in realtà, non possono nemmeno essere distrutti. Solo dimenticati, come purtroppo la maggior parte di noi fa, convinta che crescere significhi rinunciarci.


Poi, per fortuna, ogni tanto c'è qualcuno che ne insegue uno e che attaccandosi tenacemente alle sue ali, lo realizza guadagnandosi l'oooh di stupore del mondo. Come Rita Panicker, Presidente di Butterflies e fondatrice della Childrens Development Bank.


Non stiamo parlando di un sogno di business, ma di un sogno di vita.

I protagonisti di questo sogno sono i bambini. Tutti quei bambini che hanno abbandonato troppo presto i loro sogni. Bambini che sopravvivono. Bambini cui nessuno si sognerebbe mai di credere o di affidare soldi.

Bambini poveri, poverissimi, figli di un'India affamata. Ma anche fortemente spirituale, un'India che ancora crede ai sogni.


La Bal Vikas Bank , infatti, è nata lì nel 2001. Lì dove già qualche tempo fa un altro sognatore, Muhammad Yunus, ha ha creato la Gramman, la banca dei poveri. Sogno che gli è valso il Nobel nel 1996.


E proprio là è nata la Bal Vikas Bank, prima banca specializzata in microprestiti ai bambini, una banca dei sogni.


Follia?? Partita con circa 800 soci iniziali, la Bal Vikas Bank ne conta oggi più di 6.150, con una buona partecipazione femminile, il 38%. I suoi sportelli si trovano presso le mense pubbliche, i dormitori, le associazioni di volontariato. E finanziano i sogni dei ragazzi, aiutandoli ad aprire un conto corrente, facendo crescere i frutti del loro lavoro, concedendo prestiti per permettergli di aprire piccole drogherie, negozietti di frutta, laboratori artigianli.


Manj, a Nuova Delhi, raccoglie stracci. Sta mettendo da parte i pochi soldi che ricava per realizzare il suo sogno: comprare un risciò e costruirsi così il suo futuro. Manj ha solo 12 anni. Con l'aiuto della Bal Vikas Bank, la "banca dei bambini", ci sta riuscendo perché non ha rinunciato ai loro sogni, anzi, la ha messi in banca ;-))